industria centrale e competitiva in Europa

Come l’industria può diventare centrale e competitiva: dominare l’energia per il successo globale

Giovanni Baroni 

Fondatore di Billoo – Osservatorio Billoo 

 

L’8 e il 9 giugno scorsi, i cittadini italiani sono stati chiamati alle urne per eleggere i nuovi membri del Parlamento Europeo (PE). Una volta stabiliti i gruppi delle famiglie politiche europee, il PE dovrà eleggere il nuovo presidente della Commissione Europea, che sarà scelto dal Consiglio Europeo, tenendo conto dei risultati elettorali. Il futuro presidente della Commissione, l’organo esecutivo dell’Unione Europea (UE), affronterà la sfida di riportare al centro l’industria europea, che dovrà essere moderna e competitiva. Tuttavia, negli ultimi anni, abbiamo assistito a un inesorabile declino dell’industria nei paesi dell’UE.

 

Pratiche aggressive della Cina: una minaccia per l’industria europea 

Recentemente, la presidente uscente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, ha riconosciuto come le pratiche commerciali aggressive della Cina abbiano messo in crisi l’industria europea. «L’Europa non può accettare pratiche distorsive del mercato che potrebbero portare alla deindustrializzazione interna» ha dichiarato Von Der Leyen, in un avvertimento senza precedenti che lascia presagire la possibilità di una guerra commerciale con Pechino. Mentre i paesi dell’Unione Europea lavorano per contrastare la concorrenza sleale cinese, supportata da sussidi governativi e agevolazioni fiscali, anche le politiche industriali degli Stati Uniti rappresentano una minaccia. L’Inflation Reduction Act (IRA), approvato dal presidente Joe Biden, contiene misure protezionistiche che hanno sollevato preoccupazioni all’interno dell’UE. Inoltre, India e alcuni paesi dell’Africa e del Golfo stanno entrando in competizione grazie alla loro volontà di ridurre la dipendenza dal petrolio, attirando investimenti e puntando sulla tecnologia. 

 

L’UE e la mancanza di una politica industriale 

Negli ultimi vent’anni, la politica industriale dell’Unione Europea è stata pressoché assente, culminando nell’ultima Commissione priva di un Commissario all’Industria. In un contesto dominato da un ideologismo green, spesso al limite del fanatismo, una politica industriale efficace è cruciale per la crescita e l’innovazione. La competitività di un paese dipende dalla capacità delle sue imprese di innovare e gestire i cambiamenti. Tuttavia, mentre l’Europa ha trascurato la politica industriale, la Cina è diventata leader nelle tecnologie per la transizione energetica e ambientale, dominando settori come pannelli fotovoltaici, inverter, pompe di calore e auto elettriche, mettendo a rischio l’industria automobilistica europea. 

La crisi dell’Unione Europea si manifesta anche in altri settori, come quello della Difesa, sempre più delegata agli Stati Uniti attraverso la NATO, in un periodo di turbolenze geopolitiche che richiederebbero una maggiore autonomia strategica. Anche nel settore energetico, l’UE ha fatto scelte discutibili, affidandosi alle importazioni di gas dalla Russia di Vladimir Putin, una decisione che ora pesa gravemente sulla Germania e sull’intera Unione.

 

Il ruolo dell’energia nel rilancio dell’industria europea 

L’Unione Europea e molti dei suoi paesi membri – inclusa l’Italia – hanno ritenuto di poter delegare ogni competenza, un ragionamento che ha fatto prevalere il principio per cui tutto potesse essere acquisito al di fuori dei confini dell’UE. Questa politica ha indebolito la produzione interna, ma ora ci si è resi conto che il benessere dei cittadini dipende anche da una forte industria locale. Un rilancio delle politiche industriali europee può infatti portare a un rilancio politico della comunità europea. In questo senso, l’energia può giocare un ruolo determinante, poiché rappresenta uno dei pilastri della competitività e dell’innovazione industriale.

 

Sostenibilità: un’opportunità per le imprese Europee 

L’Unione Europea ha individuato correttamente la sostenibilità come un mega trend e una fonte di opportunità per un’industria moderna. L’errore, semmai, è stato nell’imporre scelte e tecnologie specifiche, sottovalutando la capacità delle aziende di scegliere autonomamente il percorso migliore per raggiungere gli obiettivi. Le imprese possono sfruttare il tema della sostenibilità per diventare più competitive, poiché favorisce tecniche innovative. È essenziale lavorare su un’innovazione concreta, pragmatica e tecnologica. 

Un esempio di successo viene dai rapporti Italia-Cina, dove Pechino richiede spesso la collaborazione di PMI italiane per costruire macchinari più efficienti e puliti per la produzione di batterie.

 

Come implementare sostenibilità ed efficienza energetica nelle aziende: alcuni consigli 

Le aziende che hanno investito in sostenibilità prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio 2022, hanno ottenuto un vantaggio competitivo significativo. Hanno investito in autoproduzione di energia, installando pannelli fotovoltaici e migliorando l’efficienza energetica, riducendo così i costi e aumentando la competitività. Le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, permettono alle aziende di analizzare i dati di consumo e ridurre l’energia assorbita grazie a best practices o macchinari avanzati. 

Secondo uno studio di CERVED, le aziende che hanno investito in sostenibilità sono meno rischiose e ottengono un merito creditizio migliore, accedendo a strumenti finanziari evoluti come i mini bond. 

Ecco, quindi, alcuni consigli per le imprese che vogliono iniziare un percorso di consapevolezza energetica e sostenibilità: 

  1. Analisi dei consumi e dei costi energetici: Effettuare una valutazione approfondita dei consumi e dei costi energetici e ambientali, identificando le tendenze nel tempo e installando sistemi di misura aggiuntivi. 
  1. Individuazione degli sprechi: Analizzare i dati per identificare sprechi o inefficienze nei processi e nei macchinari, recuperare il calore disperso e installare macchinari di ultima generazione. 
  1. Ottimizzare i costi: stabilire il consumo ottimizzato e procedere con l’ottimizzazione dei costi tramite contratti di acquisto e impianti per l’autoproduzione energetica come i pannelli fotovoltaici.

 

Adottando questi consigli, le imprese possono non solo migliorare la propria efficienza energetica e ridurre i costi, ma anche posizionarsi in modo più solido e sostenibile nel mercato globale, contribuendo al contempo alla crescita economica e alla tutela dell’ambiente. 

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